Luglio 2008

Madagascar - ILENA

by Elisa Sala

 

LA FORESTA

Il progetto prevedeva i seguenti punti da realizzare:

•  Verificare che sia stato realizzato o che sia in fase di realizzazione il vivaio ad Ilena (scelta delle piazzole, spianata, sostegni i legno );

•  Verificare che siano state acquistate le attrezzature per lavorare (vanghe, carriole, innaffiatoi, secchi);

•  Verificare che sia stata comprata la sabbia da mescolare al terriccio e al concime da mettere nei sacchetti di plastica insieme alle piantine;

•  Verificare che siano state identificate le aree per il compostaggio;

•  La Scuola di Agraria di Fianarantsoa doveva ordinare 15.000 semi al SILO di Tana secondo le modalità descritte a maggio, verificare che sia stato fatto;

•  La scuola di agraria doveva piantare i semi e produrre le 15.000 piantine commissionate, verificare che sia stato fatto.

 

REALIZZAZIONE

L' allestimento della Pepiniere ha comportato molti sforzi e molto impegno sia da parte di Padre Albert che da parte degli abitanti del villaggio.

Nel mese di giugno 10 persone sono andate alla scuola di agraria di Andriambosary per partecipare alla formazione ed apprendere le tecniche di costruzione del vivaio. Alla scuola di agraria sono stati seguiti da Monsieur Hernest che è venuto a Ilena più volte per visionare lo stato dei lavori. Ha giudicato l'opera molto buona, nonostante si sia partiti un po' in ritardo. Hernest ha anche posto la domanda se la nostra intenzione sia quella di continuare a lavorare alla Pepiniere una volta terminata la coltivazione dei semi per la foresta. Sostanzialmente lui vorrebbe dare continuità al lavoro iniziato ad Ilena. Credo che varrebbe la pena di pensare ad un progetto specifico per l'utilizzo e l'implementazione di questa attività, perché potrebbe essere molto redditizia, ovviamente mantenendo il supporto formativo e di consulenza di Andriaboasary. Alla scuola di agraria un altro contatto prezioso è costituito da Madamoiselle Laure . E' molto disponibile e ha procurato anche del materiale informativo importante. Lei è entusiasta di poter partecipare al nostro progetto perché è innovativo. Normalmente tutti i progetti di riforestazione in Madagascar vengono fatti utilizzando essenze come l'Eucalipto che è molto facile da coltivare e da far attecchire. La possibilità di impiegare essenze autoctone rappresenta un obiettivo ambizioso ma lodevole perché molto qualificante. Secondo lei sarà molto difficile ottenere dei risultati in breve tempo, inoltre non esistono altre esperienze di questo tipo da cui trarre spunto. E' una progetto del tutto sperimentale che però ha ottime possibilità di riuscita, visto l'impegno che ci stiamo mettendo.

I semi che erano stati richiesti al Silo di Tanà non sono stati tutti disponibili. Molte delle specie sul nostro elenco sono molto rare, costose e difficili da ottenere. Sono comunque state ordinate e quando saranno pronte lo comunicheranno direttamente ad Andriambosary.

Quantità

Codice

Specie

Prezzo al kg

Totale

150g

08090

Albizzia gummifera

25000 ar.

3750

2650g

08040

Eugenia jambolana

15000

39750

4250g

08047

Podocarpus mad.sis

30000

127500

2000g

07151

Terminalis montely

30000

60000

1750g

07141

Uapaca bojeri

25000

43750

3000g

07100

Tamarindus indica

20000

60000

100g

07131

Cayanus cayanus

5000

500

100g

06075

Harungana mad.sis

25000

2500

750g

07084

Ravenala mad.sis

30000

22500

2800g

08086

Cordyla mad.sis

25000

42000

200g

08087

Commiphora guillomini

25000

5000

17,750 kg

 

 11 specie

 

407250 ariary

 

Alla scuola di agraria sono già stati seminati la metà di tutti i semi disponibili e già qualche germoglio si fa vedere. E' urgente terminare la fase di impianto dell'altra metà dei semi nel vivaio di Ilena perché le piantine dovrebbero essere pronte per essere interrate entro dicembre, che è il mese ideale per metterle a dimora. Al 10 luglio i semi destinati ad Ilena erano ancora alla scuola di agraria perché alcune specie hanno la necessità di essere conservate a basse temperature e Padre Albert ha giudicato più sicuro ed opportuno conservarli alla scuola finché non fosse stato pronto tutto ad Ilena. Ad Ilena comunque erano già arrivati i sacchettini per la semina.

Padre Albert ha comprato tuta l'attrezzatura necessaria per il lavoro: 4 carriole, 6 badili, un po' di annaffiatoi, alcuni in latta, altri più resistenti in plastica, delle assi di legno per le piazzole e i chiodi, i cordini per legare il bambù. Il tronchi per i supporti sono stati presi direttamente ad Ilena nella foresta di Eucalipto che c'è dietro alla pineta.

Inventario attrezzatura acquistata:

 

A Ilena la pepiniere è stata allestita negli spiazzi nella zona sottostante la missione. Sono state approntate due aree di 4m x 20m, spianate e ripulite. Accanto ad esse è stato allestito lo spazio per la raccolta degli sfalci e dell'erba per la produzione del compost . Un'area di 8m x 2m. L'area del vivaio è in una posizione favorevole perché è molto vicina ad un pozzo d' acqua e appena sotto alle spianate vi è un piccolo laghetto che alimenta le risaie ed è sempre pieno d'acqua.

 

Struttura del vivaio:

•  ogni place misura 1,10m x 2,90m;

•  in ogni place sono contenuti circa 800 sacchetti;

•  totale numero sacchetti 16.000;

•  totale numero sacchetti seminati al 22 luglio 3560;

•  sementi piantate

•  Uapaca bojeri 1271 sacchetti (2 grains pour sachet;

•  Harungana madagascariensis 2 place 50g (questo seme va direttamente in sabbia;

•  Tamarindus indica 989 sacchetti (2 grains pour sachet);

•  Eugenia jambolana 1325g circa 1300 sacchetti.

 

Nello spiazzo al livello inferiore sono state allestite le piazzole “place” per le piantine (misurano 1m x 3m), ne sono state costruite 24 . Tre di queste piazzole hanno il fondo sabbioso necessario all'impianto di alcuni semi particolari. Le piazzole vengono tutte coperte con le arelle di bambù che sono state tagliate e legate insieme a formare delle stuoie che si arrotolano all'occorrenza e distese come copertura sopra ai supporti fatti di tronchi di eucalipto. Il bambù viene da una zona vicina al villaggio, quella in prossimità della vigna e quindi è stato trasportato a Ilena un po' alla volta a mano.

 

Le donne provvedono alla preparazione delle 3 qualità di terreno che dovranno essere mescolate insieme e messe nei sacchettini insieme ai semi. Si stanno preparando: 1) un terreno più scuro, che è humus, concime, che viene setacciato e pulito delle scorie; 2) sabbia che viene setacciata e ripulita dai sassi; 3) il terreno semplice che viene ripulito comunque e setacciato.

Una volta preparate le diverse qualità di terreno si è proceduto al mescolamento di esse in proporzioni ben precise. Con il melange di terra sono stati riempiti i sacchetti . E'stata adottata una tecnica precisa per il riempimento dei sacchetti. Non appena sono stati pronti una certa quantità di sacchetti e Hernest ha portato ad Ilena i semi si è proseguito con la semina delle specie disponibili. Anche la semina deve avvenire con un particolare metodo.

Alla pepiniere le prime settimane hanno lavorato più di 20 persone . Si iniziava a lavorare alle 7.30 alla mattina fino alle 11.30 e poi di nuovo dalle 13.30 alle 16.30.Il lavoro si è svolto anche nelle giornate di maltempo. Le donne con i bambini piccoli magari smettevano di lavorare un po' prima perché wera in effetti molto faticoso operare con il freddo, la pioggia e il vento. L'ultima settimana alcune persone si sono spostate dalla pepiniere al cantiere della strada.

Contemporaneamente all'allestimento delle “place” per i semi gli operai hanno iniziato il lavoro di consolidamento della scarpata sovrastante il vivaio, che rischia di franare in caso di forti piogge proprio sopra il vivaio.

Parlando con le Suore abbiamo ideato una iniziativa che si è dimostrata molto bella. Abbiamo pensato di coinvolgere i bambini del villaggio in un piccolo laboratorio di “educazione ambientale” . Suor Nicole mi ha supportato molto volentieri nel realizzare questa proposta. Una mattina abbiamo radunato i bambini che frequentano la scuola primaria e abbiamo spiegato loro la nostra idea. Ognuno di loro ha scritto il suo nome su un cartellino, quindi siamo scesi alla pepiniere e i ragazzi responsabili del vivaio, Hernest e Solo, hanno mostrato loro come riempire i sacchetti. I bambini hanno quindi riempito un sacchettino per uno e vi hanno appiccicato sopra l'etichetta con il proprio nome. Il giorno successivo siamo tornati alla pepiniere e ciascun bimbo ha seminato due semini di Tamarindus all'interno del proprio sacchetto. Alcuni adulti hanno seguito i bambini in questo “laboratorio” e hanno spiegato loro come procedere. Ho constatato che i bambini malgasci hanno una ottima manualità. Questo laboratorio a mio avviso è stata un'esperienza molto importante. Anche Padre Albert si è stupito molto positivamente e mi ha fatto i complimenti. Vedo l'azione di coinvolgimento delle giovani generazioni e il supporto fornito dagli adulti al progetto come la realizzazione in concreto del concetto di sostenibilità. Suor Nicole ha promesso che si sarebbe impegnata a lavorare con i bambini anche durante l'inizio della scuola a questo progetto.

Le piantine che sono state piantate lungo la strada che va alla diga le ho controllate praticamente tutti i giorni o comunque tutte le volte che sono andata alla diga mi sono fermata a controllare. Al primo sguardo non sembrano molto sviluppate. Non manca acqua perché qui la notte fa molto umido e il terreno sotto la paglia che le protegge è sempre bagnato. Credo che faccia un po' troppo freddo. Alcune piantine invece sembrano crescere senza problemi. Non c'è problema per gli animali al pascolo, qui non arrivano e non ho visto segni di danneggiamento ad opera di animali selvatici.

Procede pure il lavoro di scavo delle buche per poter piantare le piantine dei vivai. La prima settimana di luglio hanno lavorato. Poi da quando è partito l'allestimento del vivaio, gli operai e le operaie sono stati tutti impegnati quindi momentaneamente è stato sospeso lo scavo delle buche. Io ho espresso la mia perplessità sul fatto di scavare così in anticipo le buche che poi si riempiranno con foglie e altra terra. Giustamente mi hanno fatto notare che questo non rappresenta un problema. Soprattutto ne devono scavare 30.000 quindi bisogna iniziare subito altrimenti non si potrà terminare. Al 22 luglio le buche già pronte per le piantine erano 2500.