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Biodiversità come Banca Genetica.

Molte coltivazioni nel mondo sono ormai monocolture cui manca la biodiversità genetica.

In altre parole, tutte le piante sono quasi identiche perché gli agricoltori hanno selezionato specie molto produttive facili da raccogliere, dotate di un buon sapore e così via. Nel complesso oggi dipendiamo da 8 tipi di coltura, che forniscono il 75% del cibo mondiale. Questa mancanza di varietà genetica ci rende estremamente vulnerabili agli insetti nocivi e alle malattie delle colture alimentari ed ai mutamenti climatici. Se queste monocolture vengono attaccate da una nuova malattia o infestate da nuovi parassiti potrebbero esserne distrutte poiché le piante resistenti sono state escluse dalla selezione. Le specie vegetali selvatiche potrebbero rivelarsi vitali per adattare le varietà attuali a nuove condizioni di vita.

La deforestazione provoca non solo l'estinzione delle specie, ma anche la perdita della diversità genetica che può aiutare le specie ad adattarsi a nuove condizioni.

Le foreste, un contributo alla biodiversità.

Una foresta può fornire tre degli elementi chiave per la sopravvivenza di una specie: acqua, nutrimento e riparo.

La raganella

Le foreste, collettori d’acqua.

Le foreste sono grandi “bacini collettori” e depositi di acqua. Mentre la struttura delle radici mantiene compatto il terreno, la materia organica vegetale in decomposizione si combina con i minerali, formando una sorta di gigantesca spugna che, seguendo un ritmo lento e regolare, rilascia l’acqua nelle aree circostanti.

La catena alimentare.

Le foreste ospitano la flora di cui si nutre la fauna, che rappresenta a sua volta una fonte di nutrimento per altri animali. E poiché sia le piante che gli animali sono destinati a morire, diventano successivamente nuova fonte alimentare per altre specie vegetali e animali. Questo ciclo viene spesso definito come “la rete della vita”, in riferimento all’interdipendenza tra tutte le specie di un ecosistema.

Le foreste offrono riparo.

Il riparo è l’ultima componente della triade. Gli alberi sono sottoposti al peggio (e al meglio) della Natura: vento, sole, pioggia e variazioni di temperatura. Sostenendo l’urto di questi elementi, con la loro protezione consentono di ridurre l’impatto di un Sole troppo forte, di precipitazioni così violente da risultare distruttive, possono limitare i capricci meteorologici e attenuare la forza dei venti più impetuosi. Dati i numerosi benefici che offrono, una moltitudine sia di piante che di animali gode della protezione delle chiome degli alberi, sotto le quali hanno trovato riparo.

Le foreste, non più una casa per la vita.

L’estensione delle zone forestali rappresenta oggi solo una parte di quanto fosse qualche centinaio di anni fa. Considerando quante specie viventi dipendono dalle foreste e le popolano, tale situazione implica che lo spazio a loro disposizione sia sempre più limitato e che i contatti con gli esseri umani che usurpano questi ambienti aumentino.

Aumentano i conflitti tra uomo e fauna.

Gli animali che solitamente vivono entro i confini di una foresta che si riduce sono costretti a uscirne per andare alla ricerca di cibo. E ciò è causa di frequenti scontri con gli insediamenti umani situati molto spesso in prossimità di tali foreste, in quanto queste rappresentano fonti di nutrimento e d’acqua.

È importante riconoscere che altre forme di vita dipendono dalle foreste. Per questo motivo, il numero di rapporti sul conflitto tra uomo e animali è in aumento. Le foreste non sono importanti solo per noi, ma anche per moltissime altre specie viventi. Dobbiamo riconoscere che questi leviatani del mondo naturale non costituiscono solo una risorsa economica da saccheggiare, ma anche un complesso mosaico in cui domanda e offerta si intrecciano e da cui dipende la sopravvivenza di innumerevoli forme di vita.

Preservare le Foreste esistenti, vigilando su di esse. Ricreare Foreste distrutte dall'uomo. È questo l’obiettivo che Foreste per Sempre intende raggiungere. “Solo quando non sentiremo più il fragore di un'albero che cade, ci fermeremo ad ascoltare la Foreste che cresce”.

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