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MAHASOA - MANAMBY

Il progetto di riforestazione e miglioramento della qualità della vita della comunità di Manamby sarà realizzato in collaborazione con l'associazione "Alfeo Corassori Onlus - La vita per Te" e il Ministero dell'ambiente e delle foreste - direzione regionale di Ihorombe, Ihosy.

Il progetto complessivo prevede la costruzione di un preventorio per i bambini, di ponti per l'accesso all'area, lo scavo di pozzi per l'acqua e la riforestazione di un'area di 280 ettari.

 
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La Valle dello Ihosy River si estende a nord della cittadina di Ihosy, capoluogo della Regione dello Ihorombe, per oltre 100 Km , di cui solo nella prima decina la presenza di una pista ha consentito di raggiungere un minimo di civilizzazione, grazie soprattutto all'insediamento nel 2000 di una Missione cattolica nel principale villaggio, Mahasoa (1200 abitanti). La Missione , composta dal Parroco Padre Eugenio Schenato e da una quindicina di Suore Trinitarie, ha realizzato diverse infrastrutture a servizio della popolazione: sistemazione della pista per arrivare fino al villaggio; costruzione e attivazione di una scuola materna, di una scuola primaria e di una scuola media; costruzione di un dispensario medico e, di prossima inaugurazione, di un "Preventorio" ove accogliere i numerosi bambini rachitici dei dintorni (abbandonati dalle famiglie, in attesa di operazione, in riabilitazione post-operatoria).

 

  AZIONI DI CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA'

 

Poiché gli incendi costituiscono una autentica piaga nel Sud del Paese, sono stati presi specifici e vincolanti accordi con le popolazioni dei villaggi in incontri collettivi; visto l'interesse degli abitanti del villaggio a essere coinvolti nel progetto si può escludere che nel futuro siano loro stessi ad appiccare gli incendi; rimane il pericolo che gli incendi possano arrivare dall'esterno, per incendi di altre zone scappati di mano, per gioco dei bambini, per superstizioni e tabù, per invidia da parte dei villaggi vicini, per banale scempiaggine. Per evitare i danni, o quantomeno limitarne gli effetti, è stato ideato un piano di misure di contrasto, composto da avvistamento, prevenzione e spegnimento, consistente in due torrette di avvistamento, da 4 viali parafuoco interni, da una vigilanza composta da due guardie munite di macchina fotografica, binocolo, telefonino per avvisare la Missione , e semplici dotazioni antincendio (taniche d'acqua di pronto intervento, flabelli, ecc.) e da una pista perimetrale di sorveglianza (da percorrere in bicicletta).

 

RIGENERAZIONE NATURALE DELLA COPERTURA ARBOREA

 

Il Madagascar del Sud è caratterizzato da un elevato grado di biodiversità, forse meno conosciuto di quello dei più famosi Parchi del Nord, ma altrettanto importante sotto il profilo della necessità della sua conservazione, in primo luogo nei confronti della elevata pressione antropica che determina la distruzione degli ecosistemi residui (savana arborata, foresta decidua, foresta ripicola a Tapia), noti per la loro composizione quasi esclusiva di specie endemiche locali, non rinvenibili in altra parte del mondo e diverse delle quali a rischio di estinzione, come il Palissandro del Madagascar o la "Badicka" (Bismarckia nobilis), palma endemica dello Ihorombe, di medio -piccole dimensioni, per fortuna resistente al fuoco.

Il taglio degli alberi, la carbonizzazione, il pascolo e l'incendio, per motivi ancestrali o legati al pascolo, hanno ridotto drasticamente le formazioni boscate e la vegetazione esistente, sostituita da sterili distese di rada erba secca, pietrame e terreni erosi.

Anche la fauna, sicuramente un tempo molto più diffusa e presente, ha risentito profondamente della scomparsa dei propri ambienti di vita e di corridoi ecologici entro cui spostarsi o rifugiarsi. Tra gli animali osservati in loco citiamo, tra gli uccelli nibbi, aironi guardabuoi, upupa del Madagascar, Gruccione del Madagascar, falco della regina, falco pellegrino, falco di Newton, airone bianco maggiore; inoltre coccodrillo di fiume del Madagascar, camaleonti e, tra le specie segnalate dagli abitanti dei 2 villaggi ma non osservate direttamente, sono di grande importanza ecologica le specie endemiche dei Lemuri Catta, del "Fosa" (felide simile alla lince a elevato rischio di estinzione) e dei "Lambo" (piccoli cinghiali locali).

Allo scopo di procedere alla conservazione della biodiversità, prima vegetale e di conserva, faunistica, è stata eseguita una caratterizzazione geobotanica delle p resenze residue di boschi e vegetazione superiore (specie, composizione ecc.), nonché una descrizione dell' ambiente generale comprendente le specie forestali presenti ed endemiche; l'abaco delle specie arboree esistenti che ne è risultato è piuttosto ricco e interessante, con oltre una quarantina di specie identificate. A parte si allega l'abaco delle specie endemiche che sono state rinvenute.

Per comprendere l'importanza del salvataggio degli ecosistemi residui basti pensare che con la scomparsa dei relitti di foresta decidua e di savana arborata tipiche della zona potrebbero scomparire automaticamente gli ambienti di sopravvivenza della rara Pervinca del Madagascar (Catharanthus roseus), pianta medica tradizionale malgascia utilizzata per la realizzazione di farmaci e nella cura chemioterapica contro la leucemia .

Le azioni di conservazione della biodiversità e di ripristino degli ecosistemi boscati rappresenteranno non solo una fondamentale realizzazione da inserire nel solco delle misure di attuazione degli accordi di Kyoto e di Copenaghen contro i cambiamenti climatici, ma anche una importantissima fonte di occupazione per la popolazione locale che sarà chiamata a curarne la realizzazione, la gestione e la manutenzione del vivaio anche negli anni successivi.

A seguito di un accordo di collaborazione con la Sede Regionale del Ministero dell'Ambiente - Direzione Generale delle Foreste di Ihosy, si è provveduto a i ndividuare una superficie idonea per caratteristiche di disponibilità e riforestabilità pari a complessivi 120 ha , posta tra i villaggi di Manamby e Ambalamino, per la quale i due villaggi hanno sottoscritto e consegnato l'"atto di sottomissione" in cui aderiscono al progetto e cedono i terreni all'Associazione Alfeo Corassori - Una vita per Te e all'Associazione GEV - Foreste per Sempre di Modena. In quest'atto si impegnano in particolare a realizzare e a proteggere la foresta, prevenire gli incendi boschivi, il taglio illegale degli alberi e qualsiasi attività potenzialmente dannosa. La proprietà dei terreni rimarrà demaniale; il Sindaco e il Comune di Mahasoa produrranno l'atto di assegnazione permanente dei terreni al Fokontani (circoscrizione) di Manamby per la rigenerazione della foresta, che verrà sottratta a qualsiasi altro uso o rivendicazione da parte di alcuno.

I primi 100 ettari saranno composti esclusivamente da vegetazione autoctona per la rigenerazione naturale indotta, che provvederà a proteggere le giovani piantine sopravvissute, anche se morsicate dal bestiame o sbruciacchiate da uno dei tanti incendi che interessano la brousse. Queste giovani piante andranno assolutamente conservate e protette insieme a loro saranno aggiunte altre giovani piantine allevate in vivaio, o raccolte con vanga sotto le piante madri distribuite nella vallata, con una densità di impianto di almeno altre 800 piante per ettaro, per arrivare a una previsione totale di messa a dimora di 80.000 alberi. Per tutto l'impianto è previsto anche un anno di manutenzione successiva, durante il quale sarà rifornita con cadenza settimanale acqua alle piante, trasportata da degli asini in taniche legate ai fianchi.

La rimanente ventina di ettari sarà invece destinata a riforestazione con specie a rapido accrescimento per legna da ardere e carbonificazione, per le esigenze dei villaggi, in modo da non intaccare lo stock dell'impianto principale. Le specie che saranno utilizzate saranno comunque in gran parte quelle autoctone: Eugenia, Mangarahara, manghi, Sakoa, Vondealaka, ecc, con aggiunta di un po' di eucalipti .

L'importanza della biodiversità, le tecniche vivaistiche e di realizzazione del bosco saranno apprese durante uno specifico corso di formazione pratico presso la Scuola Agricola di Andriambosary (Fianarantsoa), cui saranno inviate una dozzina di persone di Manamby e Ambalamino .

 

ISTRUZIONE E FORMAZIONE IN AMBITO AGRICOLO E AMBIENTALE

 

Ai fini di fornire una adeguata preparazione agli abitanti dei villaggi coinvolti nel presente progetto e in particolare alle persone che più direttamente si gestiranno le molteplici attività volte alla conservazione della biodiversità e alla rigenerazione naturale della copertura arborea, il progetto prevede di realizzare diverse sessioni di sensibilizzazione, informazione e formazione a Manamby in collaborazione conle suore di Mahasoa. Nel villaggio non sono però presenti né una scuola e neppure altra struttura aggregativa. Per questa ragione il progetto prevede la realizzazione di un edificio che verrà destinato alla realizzazione delle sessioni formative sopra citate ma che quotidianamente sarà utilizzato come scuola primaria. Per la formazione professionale specializzata, 12 persone, scelte tra gli abitanti dei villaggi, parteciperanno a un c orso di formazione pratico presso la scuola agricola di Andriambosary della durata di 7 gg.

PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DELLA VIABILITÀ

 

Come già illustrato le condizioni di vita della popolazione, di etnia Bara, sono molto arretrate, anche in relazione al resto del Paese; la pista percorribile con fuoristrada si arresta nel villaggio di Mananby e oltre a questo punto non è stato possibile inoltrarsi per nessun intervento di miglioramento delle condizioni di vita, né da parte dell'amministrazione regionale (piuttosto indifferente), né da parte dei Missionari, anche se si stima che nei piccoli villaggi di capanne di fango sparsi nella savana della vallata che si prolunga oltre Manamby per altri 90 Km abitino non meno di 15.000 persone. Questo è confermato dalle Suore, spesso chiamate a interventi medici d'urgenza su ammalati, feriti o donne partorienti, trasportati a spalla anche per 3 o 4 giorni dai villaggi più lontani, su cui peraltro le cure mediche possono spesso ben poco a causa delle avanzate setticemie.

La stessa condizione delle piste a fondo sterrato è disastrosa, mancano manutenzioni e la percorribilità si è ristretta solo ai mezzi fuoristrada e ai mesi in cui sono assenti le piogge (dicembre-marzo); durante il periodo delle piogge infatti la zona è pressoché totale isolata.

Al fine di migliorare la situazione viaria e di dare risposta ai problemi sopra descritti, in particolare per consentire la realizzazione di azioni volte a fornire i servizi essenziali anche alle zone più isolate, è stato previsto di realizzare tre diversi interventi di ristrutturazione della viabilità: la sis temazione tratti di strada nel tratto Ihosy - Mahasoa , al fine di rendere  più sicuro l'accesso a Mahasoa anche durante la stagione delle piogge con la costruzione di un ponte sul torrente Maka e il completamento dello sterramento della pista; la sistemazione tratto di strada da Mahasoa a Manamby per la quale sono necessari lavori di deviazione verso le colline del tracciato attuale, di superamento di almeno 4 piccoli corsi d'acqua e lo sterramento della pista per un tratto di circa 2 Km ; la prosecuzione strada da Manamby verso nord per almeno 8 Km con la realizzazione di ponticelli e passaggi guadabili sui corsi d'acqua. Per realizzare e mantenere quanto sopra potrà essere di grande aiuto la sistemazione di attrezzi agricoli e trattori rotti che sono già presenti presso la Missione ma oggi in stato di non funzionamento.

 

APPROVVIGIONAMENTO IDRO-POTABILE e AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE

 

Al di fuori del villaggio di Mahasoa, dove è già stato realizzato un pozzo profondo e ben mantenuto, quasi tutti i villaggi sono sprovvisti di pozzi razionali e profondi, l'acqua è pescata a pochi metri di profondità, in una falda rossastra e inquinata dalle contaminanti deiezioni zootecniche, con conseguente diffusione di patologie collegate, quali dissenteria e debilitazione, che causano anche una elevata mortalità infantile e tra i soggetti più deboli. Per far fronte a questo problema è stata prevista la realizzazione di un nuovo pozzo idropotabile a Manamby , a favore della popolazione (circa 400 persone), con l'impegno da parte degli abitanti di spostare l'abbeverata del bestiame fuori dal villaggio dove, in prossimità degli interventi ricostituzione della biodiversità, saranno scavati altri 4 pozzi di minori profondità per usi di abbeverata e irrigazione delle piante e delle colture .

 

L'agricoltura e l'allevamento sono insufficienti a garantire una adeguata dose alimentare giornaliera a molte famiglie tra le più povere e con difficoltà di coltivare in modo appena poco più che arcaico piccoli appezzamenti di terreno semi-irriguo. Ne consegue che solo con l'aiuto delle Suore Trinitarie, che provvedono alla distribuzione di aiuti alimentari, è possibile la sopravvivenza di una certa parte di popolazione. Nel recente passato le cose si sono complicate anche dal reiterarsi di condizioni climatiche avverse (minori piogge invernali, siccità estive più accentuate, infestazioni di cavallette) che hanno reso più difficoltosi e scarsi i raccolti, soprattutto dell'alimento base della popolazione malgascia, cioè il riso. L'instabilità politica locale e il calo delle risorse internazionali per gli aiuti allo sviluppo hanno fatto il resto, con la pesante riduzione degli aiuti alimentari che in passato venivano distribuiti dal P.A.M. e da altre Organizzazioni internazionali. Da ultimo alla riduzione delle produzioni pabulari sta concorrendo un altro fattore: l'erosione dei suoli e le modificazioni dei regimi idraulici dei fiumi. Le coltivazioni di riso sono possibili, infatti, solo grazie a una rete capillare di piccoli fossi che derivano le acque dai corsi d'acqua e le distribuiscono agli appezzamenti costruiti sui terrazzamenti ai lati di tali corsi d'acqua.

La concomitanza di una serie di eventi e di responsabilità antropiche, anche dovute all'ignoranza e alla mancanza di regole e di autorità, sta portando a una vera e propria diminuzione delle produzioni agricole. Questi fattori sono i seguenti: i ripetuti e frequenti incendi con cui i pastori eliminano la vegetazione di alte erbe dure della savana e i boschetti del "bush", alla ricerca di un po' di stentata ed effimera ricrescita di giovane erba nelle settimane successive, espongono i fragili suoli , soprattutto dei terreni in pendenza a forti dilavamenti ed erosioni; la perdita di suolo è accentuata anche dagli incessanti tagli della vegetazione legnosa, sia per usi domestici che per la vendita sotto forma di carbone nella non lontana cittadina di Ihosy; i cambiamenti climatici, l'intermittenza delle sorgenti, non più perenni, il passaggio del regime dei corsi d'acqua da perenne a torrentizio ha ridotto le coltivazioni ai lati dei corsi di minor portata; l'accentuata quantità di terre erose e di materiale trasportato durante gli eventi piovosi, per le cause sopradescritte, concorre a un forte scavo, erosione e approfondimento del letto dei fiumi, che si trovano ormai a scorrere a parecchi metri al di sotto del piano di campagna pensile. Questo determina l'impossibilità di prelievo con opere di presa e canalizzazioni di derivazione dai fiumi e la cessazione del rifornimento alla rete di fossi irrigui con cui veniva addotta acqua alle risaie che non riescono a essere più rifornite d'acqua al di fuori della stagione piovosa, con compromissione di grandi quantità di terreni coltivabili.

A questo problema si cercherà di dare lenimento attraverso la realizzazione di un'o pera di presa posta a circa 4 Km a monte dei due villaggi di Manamby e Ambalamino , quindi a una quota superiore a quella dei terreni qui coltivati e alla sua adduzione attraverso il prolungamento e la ricostruzione di un preesistente fosso di canalizzazione, caduto in disuso dopo che la vecchia opera di presa si era trovata pensile rispetto al livello dell'acqua. L'opera di presa, dotata di un piccolo barrage obliquo rispetto alla direzione della corrente del fiume Ihosy, e la successiva canalizzazione dell'acqua consentiranno di mettere a coltura irrigua permanente alcune decine di ettari posti a cavallo tra i villaggi di Manamby e Ambalamino, determinandone la autosufficienza alimentare con produzioni risicole e anche di pregio, quali ortaggi e frutti da vendere al mercato di Ihosy.

 

AUTOSUFFICIENZA ENERGETICA

 

Il Preventorio di Mahasoa per la riabilitazione dei bambini denutriti, attualmente in costruzione a lato della Missione, dal mese di marzo 2010 ospiterà circa 50 bambini. Attualmente la Missione è rifornita di corrente attraverso il funzionamento di un vecchio generatore a gasolio, per il quale però potranno esserci problemi a reggere i nuovi consumi derivanti dall'entrata in funzione del Preventorio. A ciò si aggiunga anche il costo del gasolio è in continua e rapida ascesa. Si prevede pertanto di montare sul tetto della struttura del Preventorio dei pannelli fotovoltaici, che portino a una produzione complessiva di 10 Kwp, necessari a coprire il maggior consumo di elettricità rispetto a oggi, dal momento che la presenza residenziale di una alto numero di bambini in cura comporterà consumi di gran lunga maggiori di oggi. Quanto verrà risparmiato dalla riduzione del fabbisogno di gasolio potrà così essere utilizzato dalla Missione a sostegno delle azioni previste dal presente progetto soprattutto quelle destinate alla sicurezza alimentare degli abitanti dei villaggi seguiti dalla missione stessa.

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