Amazzonia che brucia e coscienze da svegliare

Amazzonia brucia

Dalla Siberia all’Amazzonia le foreste sono in fiamme, ancora una volta non sono fatti solo naturali, la responsabilità dell’uomo in questi catastrofici eventi è evidente e accertata. Noi di FpS rimaniamo sgomenti e fortemente preoccupati di fronte a quanto sta succedendo. Come Associazione vorremmo giustamente che le attuali “foreste siano per sempre” per l’importanza fondamentale che hanno e sappiamo bene cosa significa cercare di salvare una foresta tra mille interessi e difficoltà che ne contrastano la loro conservazione. Riuscire a rigenerare anche solo mille ettari è un lavoro immane che richiede anni e che solo il contributo di tutti permette di realizzare. Ringraziandovi della sensibilità che avete mostrato sinora e sperando che possiate continuare ad aiutarci per portare avanti la nostra missione iniziata 25 anni fa, vogliamo qui informarvi su quanto sta avvenendo in Amazzonia su diretta comunicazione dai nostri partner.

 Sebbene questo incendio coinvolga anche altri paesi sudamericani, la verità è che ilamazzonia satelliteBrasile è al centro della discussione a causa del ruolo svolto dal governo del nuovo Presidente Jair Bolsonaro per quanto sta avvenendo in Amazzonia dall’inizio del suo mandato a gennaio 2019. Anche se le immagini satellitari hanno mostrato per quest’anno più di 70.000 focolai di incendio, la verità è che in Amazzonia ciò avviene sempre anche se sicuramente sono aumentati da quando è stata deposta, attraverso un impeachment nel 2016, la presidentessa Dilma Rousseff. Dall'inizio dell'anno gli incendi in Brasile sono aumentati dell’83% rispetto allo stesso periodo del 2018. Ciò che brucia non è solo la regione della foresta pluviale tropicale, quella che tutti conoscono, ma è soprattutto la cosiddetta “ foresta secca” dell'Amazzonia meridionale. Siamo in una stagione particolarmente arida che sicuramente favorisce gli incendi in questa regione, ma la causa non è solo climatica, è noto che i grandi proprietari terrieri e latifondisti favoriscono l’incendio della foresta per aprire grandi spazi per coltivazioni industriali e in questo sono stati certamente incoraggiati dai discorsi programmatici del presidente Bolsonaro improntati a una politica sicuramente molto anti-ambientale”.

 IAmazzonia Bolsonarol presidente del Brasile è un dichiarato alleato del settore "rurale" composto da ricchi agro-esportatori ed allevatori così come di altri forti poteri economici che vogliono sfruttare le risorse minerarie della regione. Senza dimenticare che l’allevamento del bestiame è responsabile dell’80% della deforestazione. Una parte significativa dell’offerta globale di carne bovina, compresa gran parte dell’offerta di carne in scatola a basso prezzo che arriva in Europa, Italia compresa (30 000 tonnellate/anno), proviene da terreni che un tempo erano la foresta pluviale amazzonica. Ci sono quindi due fattori che alimentano il fuoco: le condizioni climatiche e quelle soggettive, in cui la politica di Bolsonaro è centrale.

Questa nuova ondata di incendi è stata favorita anche dai forti tagli di budget al Ministero dell'ambiente brasiliano che ha comportato il licenziamento di centinaia di funzionari pubblici addetti alla sorveglianza ambientale. Questo taglio combinato con l'impunità di fatto nei crimini ambientali, primo tra tutti la deforestazione illegale e, ha portato a questa emergenza globale.

Le conseguenze climatiche saranno inevitabili se l'Amazzonia continua a bruciare, dal momento che l'area cessa di comportarsi come un carbon sink, ovvero un serbatoio dove il carbonio è trattenuto, per diventare una regione che addirittura emette milioni di tonnellate di gas serra. amazzonia pluviale

Un'altra conseguenza riguarderà il ciclo dell'acqua nel Cono Meridionale dell’America Latina che sarà modificato. La Valle dell'Amazzonia con le sue foreste favorisce la formazione di nuvole che si ingrandiscono poi molto a sud del bacino e originano le piogge che alimentano aree di ricarica delle falde acquifere che costituiscono l’approvvigionamento per molte popolazioni umane e grandi città tra cui Buenos Aires in Argentina. Dove la foresta è distrutta in grandi estensioni non ricresce più perché il suolo al di sotto di poche decine di cm è di fatto sterile, le prime piogge lo dilavano e il deserto che si forma cambia totalmente il ciclo locale dell’acqua con la scomparsa di fatto delle precipitazioni.

Indios AmazzoniaNon dimentichiamo infine che oggi, in Brasile, nella Selva Amazzonica vivono 850.000 indigeni riuniti in oltre 400 tribù che fanno affidamento sulla foresta pluviale per sostenere le loro vite e preservare le loro culture. È stato ampiamente dimostrato che le pratiche di gestione indigene sono l’approccio migliore per mantenere la salute delle foreste pluviali tropicali. Il nuovo governo di Bolsonaro si è già mostrato non troppo ben disposto verso chi la foresta la vuole mantenere e viverci. Se la foresta sarà distrutta, queste persone saranno costrette a fuggire dalla loro terra o, peggio ancora, a perire tra le fiamme e la foresta perderà i suoi custodi e difensori.

Lo scorso venerdì 23 agosto, mobilitazioni globali sono avvenute in più città del mondoin poiazza per l'amazzonia con manifestazioni sotto tutte le ambasciate brasiliane per protestare contro quello che sta avvenendo in Amazzonia. Non dobbiamo però dimenticare che quanto sta ora succedendo in Amazzonia è anche il frutto avvelenato di un mondo sempre più consumista spinto a pensare al benessere solo in termini di beni materiali che vuole a costi economici sempre più bassi dimenticando però che il resto del costo c’è ed è in termini di cambio climatico, distruzione ambientale e scomparsa della biodiversità.

In definitiva quello che possiamo fare è attuare azioni collettive e politiche cercando di essere più coscienti e responsabili che le scelte consumiste ed insostenibili, anche a livello personale, mettono una grossa ipoteca sulla sopravvivenza non solo delle foreste ma anche di noi stessi. Cerchiamo quindi da un lato di essere più oculati e consapevoli nelle nostre abitudini domestiche scegliendo prodotti sia alimentari che altri più ecologici e non responsabili di deforestazione (cercando di capire da dove provengono e che conseguenze ha il loro consumo - purtroppo un’indicazione è spesso quella del loro basso prezzo) e aiutiamo chi si sta battendo per la preservazione degli ecosistemi forestali con progetti di conservazione della biodiversità e rigenerazione delle foreste come, per sua parte, sta facendo Foreste per Sempre con il vostro aiuto. Ricordiamo che in Amazzonia FpS sostiene da anni un progetto di conservazione nella Riserva Xixuau Xiparina per la quale ha contribuito con fondi raccolti per circa 80.000 U$ dollari.

XIXUAU XIPARINA

 

 Sostieni un progetto di Foreste per Sempre ODV

Progetto Xixuau 


top