Progetto Biodiversità e Cambiamenti Climatici il ruolo strategico delle comunità locali

Il progetto cofinanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ha sviluppato quattro azioni distinte coinvolgendo gli abitanti e le scuole dei distretti di Lepanto e Cobano nella penisola di Nicoya, nonchè ricercatori di università italiane ed internazionali.


1. Campi ecologici di educazione ambientale nella riserva Karen Mogensen
A causa di una agitazione degli insegnanti che ha tenuto le scuole chiuse per alcuni mesi, non è stato possibile realizzare i campi previsti alla Riserva così come precedentemente pianificato. Il primo campo si è quindi potuto tenere solamente tra il 7 e 8 dicembre 2017 con la partecipazione di 18 bambini della scuola Montaña Grande, una comunità che si trova al confine della Riserva, dove vivono numerosi cacciatori. Il 26 e 27 aprile 2019 si è tenuto un campo con adolescenti del “Colegio de Cóbano”, con la partecipazione di 16 studenti e un insegnante. Gli studenti del “Colegio de Lepanto” hanno invece partecipato il 16 e 17 maggio, con una presenza di 15 studenti e un genitore. Gli argomenti affrontati durante i campi hanno riguardato la necessità di una più adeguata gestione dei rifiuti, la conoscenza della ricca ed importante biodiversità della Riserva e del corridoio biologico di cui fa parte, i cambiamenti climatici e la gestione del ricco sistema idrologico che permette di rifornire di acqua potabile tutti i paesi del circondario. Gli insegnanti che hanno tenuto le lezioni sono stati: Teresa Cerdas educatrice ambientale della Riserva Cabo Blanco, Lucia Mahlich, Andrea da Cruz, responsabili ambientali del Ministero Ambiente e Luis A. Mena Direttore di di Asepaleco e funzionario del SINAC. Sono stati finanziati trasporto, cibo, alloggio, magliette dedicate e materiale didattico per i partecipanti.Dopo la conclusione delle attività dei campi scuola, a riprova del successo ottenuto, 3 nuove scuole hanno chiesto di poter aderire alla iniziativa. Si sono creati così i presupposti per continuare in questa importante e basilare attività di educazione ambientale.

Campo di educazione ambientale

2. Centro di raccolta e riciclo dei rifiuti da raccolta differenziata.
Per svolgere questa attività sono stati designati due responsabili ambientali che hanno avuto il compito di formare gli studenti delle scuole e coinvolgere le comunità di Jicaral e Lepanto. Si sono svolte due sessioni di formazione all’attività di promozione per gli studenti delle scuole di Jicaral e Lepanto tra il 25 aprile e il 2 maggio, a cui hanno partecipato rispettivamente 63 e 25 studenti. Una volta formati, gli studenti sono stati inviati nei quartieri delle due comunità per visitare e fornire informazioni dirette nelle case. Sono stati distribuiti opuscoli contenenti informazioni relative alle modalità di raccolta e separazione dei rifiuti, sul Centro di raccolta istituito da ASEPALECO a Lepanto e sugli orari in cui vengono ricevuti i materiali riciclabili. È stato realizzato un poster da esporre nei negozi locali, in cui i commercianti sono stati incoraggiati a separare alla fonte i loro rifiuti riciclabili ed inviarli al centro di raccolta. Sono stati realizzati altri tre poster informativi e una targa con le informazioni relative al riciclaggio e alla corretta gestione dei rifiuti. Con queste attività si è potuta raggiungere praticamente l’intera popolazione del distretto che conta circa 5000 persone. In questa primissima fase si è constatato già un aumento del conferimento di rifiuti provenienti da raccolta differenziata di circa il 10% e si può affermare che questa percentuale è destinata ad aumentare visto la prossima apertura del centro di raccolta nella giornata di sabato.

 

3. Supporto alla prevenzione degli incendi boschivi.
Il 24 febbraio è stata aperta la campagna antincendio 2019 presso il Curú Wildlife Refuge di Paquera. Questa attività ha avuto lo scopo di stimolare e motivare la formazione di nuove squadre volontarie A.I.B. (antincendio boschivo) di tutta la regione per addestrarli a partecipare alla prevenzione e al controllo degli incendi boschivi che si verificano durante la stagione secca. Quest’anno circa 59 volontari pompieri forestali di varie comunità dei distretti di Paquera, Cóbano, Lepanto e Isla Chira hanno partecipato a questo evento, così come alcuni volontari e studenti internazionali che stanno svolgendo stage e periodi di studio presso le strutture di ASEPALECO. Alternativamente alla stampa degli opuscoli da distribuire come preventivato in progetto, per raggiungere il maggior numero di persone si è preferito realizzare 5 cartelloni fissi in legno e plastica, con informazioni relative alla prevenzione degli incendi che sono stati posti in luoghi di maggiore visibilità e di maggiore vulnerabilità per i boschi. Inoltre si è realizzata una campagna radiofonica con temi di prevenzione degli incendi boschivi per 12 settimane, da febbraio ad aprile 2019. La campagna di prevenzione e l’intervento diretto delle squadre antincendio hanno contenuto l’area interessata dal fuoco a 4000 ettari nell’intera penisola e limitato notevolmente i danni a foreste e biodiversità, vista l’estate particolarmente secca e con alte temperature dovute ai cambiamenti climatici.

 

4. Rafforzamento delle infrastrutture della Stazione Bio-Meteorologica.
Attraverso il progetto sono stati acquistati un apparato completo di rilevamento condizioni meteo, un anemometro wireless ed è stata completato da parte un elettricista professionista l'installazione e l’adeguamento dell’impianto elettrico della Stazione Biologica-Meteoclimatica della Riserva. È stato inoltre installato un nuovo pannello solare con batterie proprie. Inoltre, è stata sostituita la batteria della torre su cui si trova l'antenna per la trasmissione Internet che serve la stazione di ricerca. In seguito a questi interventi sono migliorate grandemente le condizioni di fruibilità sia della strumentazione elettrica che della sicurezza e continuità per la connessione a internet nell'edificio della stazione, il che ha molto facilitato il lavoro di ricercatori e degli studenti che utilizzano queste strutture. Nei prossimi mesi studenti e ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia si recheranno alla Stazione per nuovi progetti di ricerca e percorsi formativi, inoltre è stato richiesto il supporto logistico e la permanenza in riserva per un ampio progetto di raccolta dati a livello internazionale che vede capofila l'Università di Milano.

 


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