Raganella dagli occhi rossi

 

Dalla Riserva Karen Mogensen in Costa Rica - dicembre 2019

Un “santuario” di Biodiversità da conoscere e proteggere grazie anche a FpS.
Da più di un mese il nuovo gruppo di lavoro costituito da tre studenti di Scienze Naturali dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che sono anche soci di FpS, Federico Polli, Federico Ponchiroli e Gianmarco Novindi seguiti dal prof. Dario Sonetti, stanno soggiornando nella stazione Biologica Metoclimatica “Italia Costa Rica” per condurre ricerche che si stanno dimostrando di grande interesse per la valorizzazione ecologica e biologica della Riserva Karen Mogensen nella Penisola di Nicoya in Costa Rica. Ricordiamo che questa riserva naturale di quasi mille ettari, gestita dall’associazione locale Asepaleco, è stata in parte acquisita nel corso di più di vent’anni con fondi raccolti da Gev Modena Foreste per Sempre così come la Stazione di ricerca, inaugurata nel 2014 che si è potuta costruire grazie a donazioni e fondi raccolti in Italia.

Dopo il successo del progetto CLIMBIO, Climate & Biodiversity, che aveva focalizzato il nostro interesse sull’avifauna portando al rilevamento di più di duecento specie di uccelli, molte delle quali nuove per questa area di Costa Rica e in seguito riportate in una pubblicazione scientifica internazionale, negli ultimi due anni è iniziato un nuovo filone di ricerca che ha riguardato l’erpetofauna. Ciò comporta in primis il rilevamento di tutte le specie di anfibi e rettili presenti nella Riserva, specie sicuramente minacciate anche dai cambiamenti climatici in atto. In particolare ricordiamo che gli anfibi, sono particolarmente vulnerabili e si stima che circa 1/3 della popolazione mondiale delle circa 6.500 specie conosciute è a rischio di estinzione. Solo negli ultimi decenni, più di 150 specie sono scomparse secondo l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN), e non a caso la maggioranza appartiene agli ecosistemi tropicali. Ancora una volta la causa di questa tremenda moria è l’uomo con le sue attività. Tra le cause via via indicate vi sono l’inquinamento (es. piogge acide), l‘uso dei pesticidi, la scomparsa degli habitat (foreste e zone umide d’acqua dolce), l’urbanizzazione, i cambiamenti climatici, l’aumento delle radiazioni UV come conseguenza dell’assottigliamento dello strato di ozono e infine ma non ultimo, l’introduzione di specie aliene portatrici di agenti infettivi come il famigerato fungo chitride, che si è dimostrato letale per molte specie di Ranarane tropicali che non hanno potuto sviluppare difese contro esso. Promuovere la conservazione di questi organismi è di fondamentale importanza per la biodiversità e per il ruolo che rivestono nella rete della vita. Infatti vari anuri (rane e rospi) si alimentano di molte specie di insetti dannosi per l’uomo e sono essi stessi un importante anello della catena alimentare. Grazie alla loro pelle, che assorbe facilmente sostanze chimiche potenzialmente dannose, costituiscono inoltre degli ottimi bio-indicatori degli equilibri dell’ambiente che le circonda. È questo il caso della Riserva Karen.

Lo studio che si sta conducendo ora si è focalizzato in particolare sulla simpatica raganella arborea dai grandi occhi rossi, Agalychnis callidryas, una specie simbolo per Costa Rica, che si ritrova persino sulla pubblicità di molti prodotti ma che ora già è molto più difficile trovare in natura. Nella Riserva è stata avvistata per la prima volta solo qualche anno fa ma la sua presenza veniva considerata sporadica. Con lo studio che stiamo conducendo in questi giorni percorrendo a tappeto i mille ettari di foresta ed in particolare i molti corsi d‘acqua pura che la caratterizzano, abbiamo avuto la gradita sorpresa di trovare più nuclei riproduttivi di questo anfibio dislocati in vari punti. Agalychnis callidryas
Se questo da un lato è un dato confortante che ci conferma l’ottimo livello di qualità ambientale ed ecosistemica del posto, dall’altro ci dice quanto sia importante valorizzare al massimo questa riserva e avere un piano di gestione che salvaguardi per il futuro questa specie.

Si è inoltre iniziato uno studio botanico per caratterizzare la foresta ricca di specie ormai rare altrove.
Lo studente Gianmarco Novindi sta mappando per la sua tesi la presenza di una specie “cafecillo” (Erythrochiton gymnanthus).ormai difficilmente ritrovabile fuori della Riserva, si tratta del “cafecillo” (Erythrochiton gymnanthus). Anche in questo caso si è potuto scoprire che la specie qui prospera bene ed è in corso d’opera una mappatura della sua localizzazione che si è potuto appurare non riguarda solo singoli individui isolati bensì nuclei di una certa consistenza in caratteristiche condizioni ecosistemiche che evidentemente riescono a mantenersi nella condizione di buon equilibrio della Riserva. Stiamo inoltre continuando un’attività di fototrappolaggio per confermare la presenza ormai regolare di felini come ocelot e puma e di altre specie di mammiferi che possono essere loro prede abituali.

La parola ora direttamente agli studenti!

Sono Gianmarco Novindi, FpS mi ha dato la possibilità di svolgere il mio tirocinio formativo in un paese magnifico quale Costa Rica, in una delle zone con più altacafecillo-con-capsule-semi biodiversità al mondo. Erythrochiton gymnanthus, la quale occupa lo strato arboreo secondario fino a 7m di altezza, è una specie alquanto particolare, poiché con gli studi sul campo che sto compiendo, e con il supporto a distanza dei miei professori, ho potuto appurare che si tratta di una specie climax, ovvero di una specie che in circostanze naturali ha la possibilità, crescendo, di entrare a far parte della foresta primaria, localmente oramai rara, assumendo un ruolo di riguardo. Grazie all’ecosistema conservato della Riserva ha la possibilità di occupare un suo ruolo, formando macchie quasi monospecifiche quando trova le condizioni adatte. Con questo studio di localizzazione e mappatura e raccogliendo i dati relativi alla sua presenza, potremo meglio comprendere come preservare questa specie considerata a rischio estinzione dalla IUCN.

Mi chiamo Federico Polli, grazie a FpS e UNIMORE ho potuto concretizzare un sogno.. essere in Costa Rica e studiarne la biodiversità. Come già enunciato studiare gli anfibi è molto importante, per questo collaboro con Federico Ponchiroli a studiarne le popolazioni nella riserva. Il focus che mi sono posto riguarda le popolazioni di A. callidryas ovvero la raganella dagli occhi rossi. A. callidryas appartiene a una delle famiglie delle rane arboricole, ama stare su arbusti e piante nei pressi di corsi d’acqua o pozze, è una rana notturna e raggiunge il massimo dell’attività al termine della stagione delle piogge periodo in cui i maschi cantano emettendo il tipico “chunck” per attirare le femmine che depongono le loro uova. Il dimorfismo sessuale è molto marcato, la femmina che deve trasportare e deporre le uova ricche di gelatina idratante è di dimensione molto maggiore rispetto al maschio che ha il “solo” compito di rilasciare lo sperma. Durante la deposizione il maschio si appoggia sulla schiena della femmina con una presa ascellare, ponendo lo sperma direttamente sulle uova. Le uova vengono deposte sulle pagine inferiori o superiori di foglie di arbusti o erbacee che pendono sull’acqua ad un’altezza variabile da 30 cm fino a 10 m. uova-AgalychnisGli embrioni godono di buona plasticità fenotipica, ovvero accelerano l’ultimo stadio di sviluppo saltando direttamente in acqua (hatching) quando percepiscono particolari stimoli esterni come la presenza di un predatore. Nei luoghi di riproduzione è possibile sentire decine di “chunck” in contemporanea. Il metodo utilizzato per questo studio è la ricerca a tappeto lungo i corsi d’acqua all’interno della riserva, catturando e rilasciando gli individui contattati. Gli esemplari rinvenuti sono tutti georeferenziati attraverso l’uso di strumenti come GPS e QGIS, mentre le catture sono effettuate secondo protocolli standard utilizzando guanti e sacchetti sterili cambiati ogni volta per evitare la trasmissione di patogeni. La cattura è una fase molto importante durante la quale si cerca di provocare meno stress possibile all’animale. Le raganelle durante la cattura rimangono ferme cercando di mimetizzarsi con l’ambiente, sono dunque facilmente percepibili. L’utilizzo e il ricambio dei guanti ad ogni cattura è molto importante, gli anfibi hanno la pelle traspirante e delicata quindi particolarmente esposta alla contaminazione di patogeni come chitridi, micorrize ecc. Per controllare il buono stato di salute abbiamo inoltre preso dei tamponi di pelle. Gli esemplari prelevati sono stati tutti pesati misurati, fotografati e infine rilasciati ove prelevati. Lo stress causato all’animale è molto basso, ne è riprova il fatto che i maschi ricominciano a cantare qualche minuto dopo il rilascio. I dati di popolazione emersi sono sorprendenti, più di 100 esemplari contattati di cui 40 catturati misurati (peso, lunghezze standard) e fotografati. Sono stati localizzati 12 nuclei di raganelle occhi rossi, con una massiccia presenza di uova deposte (almeno 70 ovature osservate). Più in generale, sono stati rilevati molti siti adatti alla riproduzione Gran parte (circa 85%) dei rilevamenti totali è avvenuta lungo la Quebrada Perez ovvero un rio che nasce e termina all’interno della Riserva Karen Mogensen. I diversi nuclei di raganella hanno mostrato un particolare interesse per zone che costeggiano acque poco profonde, con poca portata, poca pendenza e idrologicamente instabili. Attraverso un termometro a sonda e le cartine tornasole siamo riusciti ad ottenere i dati di temperatura e pH dell’acqua ove erano presenti i girini. Le acque analizzate mantengono la temperatura tra 24.5-25.3 °C mentre il pH risulta sorprendentemente alcalino tra 8.0 e 8.5. I dati finora acquisiti possono confermare l’ottimo stato di salute di questa specie. Agalychnis callidryas ha sicuramente trovato nella Riserva Karen Mogensen un ambiente ideale. PURA VIDA!

Da Federico Ponchiroli Avere una conoscenza delle specie presenti e dello stato di salute delle loro popolazioni è un passo fondamentale per la conservazione della biodiversità e quindi a buona ragione nella Riserva Karen Mogensen. Gli studi che stiamo portando avanti si concentrano sull’erpetofauna e sugli anfibi in particolare, data la loro grande importanza come bioindicatori; il nostro lavoro consiste nel raccogliere dati sul campo, percorrendo transetti durante le ore notturne e georeferenziando i siti di rilevamento dei singoli individui tramite GPS, in modo da stabilire quali specie sono presenti nella Riserva, quanto siano consistenti le loro popolazioni e in quali parti della Riserva queste sono state contattate per poter arrivare a una possibile mappa di distribuzione. Un altro compito fondamentale è il prelievo di campioni (tramite tamponi passati in diverse zone del corpo dell’animale e poi conservati in alcol) che possano essere analizzati, una volta in Italia, per trovare tracce di infezioni fungine della pelle,Incilius leutkenii rappresentanti uno dei principali fattori di rischio per le popolazioni degli anfibi. I dati raccolti confermano la presenza di specie già segnalate nella Riserva, oltre ad esibire una specie non nota (il rospo Incilius leutkenii), e mostrano una distribuzione Craugastor fitzingerdisomogenea risetto all’intera ara, con individui, che si concentrano lungo i margini dei torrenti più ampi evitando i corsi d’acqua più piccoli ed effimeri. Fanno eccezione gli individui di Craugastor fitzingeri, l’anuro più comune dell’area, distribuiti uniformemente anche in zone lontane da corsi d’acqua. Nonostante la Costa Rica sia famosa per la grande ricchezza naturalistica, sono rimasto molto sorpreso dalla quantità di individui incontrati mappando le popolazioni della Riserva Karen specialmente per quanto riguarda Agalychnis callidryas. In quest’ultimo caso il gran numero di rilevamenti èprobabilmente connesso all’attuale periodo dell’anno, in cui si concentrano gli accoppiamenti di questa specie. Per quanto riguarda i rettili le nostre indagini hanno portato alla riconferma della Rhinoclemmys pulcherrima (tartaruga di legno rossa)presenza di molte specie già note nella Riserva tra le quali Rhinoclemmys pulcherrima (tartaruga di legno rossa), che non veniva contattata inImantodes gemmistratus riserva dal 2014. Molto importante anche la scoperta di una specie di serpente arboricolo, Imantodes gemmistratus, che finora non era stata rilevata nella Riserva Karen. Questa scoperta sottolinea nuovamente la grande ricchezza, in termini di biodiversità, che si può riscontrare nell’area e da qui la necessità di preservarla.

 

Dario Sonetti - Associazione Foreste per Sempre, Modena, Italy  - University of Modena and Reggio Emilia, Modena, Italy; Matteo Dal Zotto  - Associazione Foreste per Sempre, Modena, Italy  - University of Modena and Reggio Emilia, Modena, Italy; Luca Lombroso  - Associazione Foreste per Sempre, Modena, Italy  - University of Modena and Reggio Emilia, Modena, Italy; Giuseppe Romeo - Associazione Foreste per Sempre, Modena, Italy  - Consortium for the Interuniversity Center of Marine Biology and Applied Ecology, Livorno, Italy; Aurora Pederzoli - University of Modena and Reggio Emilia, Modena, Italy; Luis A. Mena Aguilar - Asociación Ecológica Paquera, Jicaral, Costa Rica

 

Riserva Karen Mogensen

Stazione Biologica-meteoclimatica


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